Il monastero di S. Maria della Consolazione
L'iniziativa di fondare un cenobio sulle rovine dell'eremo basiliano di "Liori", contrada in periferia di Martano, partì dal popolo e dal Comune di Martano, i quali decisero di affidare agli Alcantarini la chiesetta di S.Maria della Consolazione, luogo di grande devozione popolare. Dopo aver attivato le pratiche presso le autorità competenti, il 9 novembre 1685, il Metropolita di Otranto diede l'assenso per la costruzione del convento che durò sette anni e per il quale furono usate le pietre dei ruderi di due vicine cappelle abbandonate di origine bizantina: San Biagio e San Giorgio. Oltre al contributo del popolo martanese, i lavori furono sovvenzionati anche dal duca di Corigliano, Don Oronzo Trane e dalla duchessa Antonia Protonobilissimo, della famiglia dei principi di Muro, i quali presenziarono l'inizio dei lavori .
Il chiostro del Monastero di S. Maria della Consolazione è stato costruito in più fasi dal 1950 al 1990 grazie agli interventi dei monaci cistercensi. L'attuale sistemazione risale al 1995, anno in cui i pilastri del porticato sono stati rivestiti con le caratteristiche pietra leccese e pietra di Alezio, conferendo all'intero ambiente un aspetto sobrio e rilassante. L'armonia delle proporzioni, il gioco di luci ed ombre e la tranquillità che vi regna contribuiscono a creare un'intensa atmosfera che rilassa la mente e pacifica lo spirito, luogo ideale per ritrovare armonia e serenità lontano dai rumori esterni. Ha forma rettangolare e al centro, progettata e costruita da Padre Girolamo Carrano, monaco della casa, si erge una fontana da cui sgorga perennemente uno zampillo di acqua. Il porticato racchiude all'interno un giardino con alberi di magnolia, cycas, orchidee e molte altre varietà di piante e fiori. Il campanile del Monastero, ricostruito nel 1915 dai Frati Minori Francescani, è a sezione quadrata e sostituisce l'antico campanile a vela. La parte terminale è a sezione ottagonale ed è completata da una piccola cupola sormontata da una croce.